Qualche sensazione positiva, nonostante tutto, con due certezze: che se da un lato la pandemia non allenta la sua morsa in gran parte del mondo, con tutto ciò che ne consegue, dall’altro l’Italia del vino può continuare a far forza sul suo più grande alleato, il suo mercato più importante, ovvero gli Stati Uniti d’America. Che non solo sembrano aver retto, nel complesso, nel 2020 (le stime di chiusura dell’Osservatorio Vinitaly Wine Monitor parlano di un -2%, a 1,7 miliardi di euro, in attesa degli ultimi dati ufficiali) ma che, dai primissimi sentiment raccolti dai alcuni dei Consorzi delle più importanti denominazioni del vino d’Italia (dal Brunello di Montalcino al Barolo, dalla Valpolicella al Chianti Classico, dalla Doc Sicilia alla Barbera d’Asti, dal Prosecco Doc al Pinot Grigio delle Venezie), regalano elementi di speranza per un 2021 di certo non semplice ma, forse, meno duro del 2020… Articolo completo
Fonte: winenews.it